Malattia cardiovascolare e attività sessuale


Dopo una diagnosi di patologia cardiovascolare, riadattarsi alla vita di tutti i giorni può essere difficile, specialmente in seguito a un evento cardiovascolare.
Emergono preoccupazioni e dubbi inerenti ai vari aspetti della vita quotidiana: quali cibi o bevande evitare ? Potrà l’organismo sopportare nuovamente stress fisici ed emotivi ?

Tra le varie incertezze emerge con forza, quella riguardante l’attività sessuale: può succedere che taluni pazienti, ritenendo incompatibile l’attività sessuale con la patologia cardiovascolare, sospendano o riducano i rapporti intimi con una ricaduta negativa sulla qualità di vita e delle relazioni interpersonali fino ad arrivare a uno stato d’isolamento, ansia e depressione.

Alcuni studi hanno dimostrato come il 61% dei pazienti vorrebbe parlare di queste problematiche con il proprio medico, ma solo meno del 15% comunica le proprie preoccupazioni.

Uno studio recente, condotto negli Stati Uniti e Spagna su 2349 donne e 1152 uomini tra i 18 e 55 anni, con recente storia di infarto miocardico, ha messo in luce come la classe medica sia spesso restia ed impreparata nel trattare queste tematiche: meno del 15% dei pazienti vengono informati, ricevendo spesso indicazioni contradditorie, troppo restrittive e poco basate sull'evidenza.

Numerosi studi hanno esaminato la risposta neuroendocrina dell’organismo all’atto sessuale rilevando un moderato incremento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca con un rapido rientro dei parametri ai valori basali, senza significative differenze tra uomo e donna.
L’attività sessuale è, infatti, assimilabile a un esercizio fisico di grado lieve-moderato quantificabile in 3-4 equivalenti metabolici ( METS ), equiparabile allo sforzo necessario a salire due rampe di scale ed è quindi nella gran parte dei casi, compatibile con la patologia cardiovascolare e le preoccupazioni dei pazienti risultano perciò non del tutto giustificate.

Gli studi hanno indicato che circa il 90% delle fatalità accadute durante attività sessuale, colpiscono maschi e che nel 75% dei casi si tratta di eventi accaduti al di fuori di relazioni stabili, con partner più giovani e/o dopo abbondanti libagioni. ( Xagena_2015 )

Fonte: Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, 2015

Xagena_Medicina_2015