Prevenzione di ictus e del tromboembolismo venoso: l’anticoagulante orale Lixiana approvato nell'Unione Europea


La Commissione Europea ha rilasciato a Lixiana ( Edoxaban ), l’inibitore selettivo del fattore Xa in monosomministrazione orale giornaliera, l’autorizzazione alla commercializzazione per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare ( FANV ) che presentano uno o più fattori di rischio, e per il trattamento e la prevenzione delle recidive di trombosi venosa profonda e di embolia polmonare nei pazienti adulti con queste patologie.

A beneficiare della nuova opzione di trattamento per la fibrillazione atriale non-valvolare saranno anche i pazienti che presentano uno o più fattori di rischio, come età uguale o superiore a 75 anni, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, diabete mellito o che hanno già subito un ictus o un attacco ischemico transitorio ( TIA ).

L’approvazione della Commissione Europea si è basata sui risultati di ENGAGE AF-TIMI 48 e Hokusai-VTE, due studi clinici di fase III che hanno confrontato il trattamento con Edoxaban in monosomministrazione giornaliera con quello a base di Warfarin ( Coumadin ), l’attuale standard di cura per la prevenzione dell’ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale ( ENGAGE AF-TIMI 48 ) e per il trattamento e la prevenzione del tromboembolismo venoso ( Hokusai-VTE ).
Questi due studi hanno coinvolto rispettivamente 21.105 e 8.292 soggetti.

Studio ENGAGE AF-TIMI 48: Edoxaban versus Warfarin nella fibrillazione atriale

Lo studio ENGAGE AF-TIMI 48 ha coinvolto 21.105 soggetti e ha avuto un follow-up medio di 2.8 anni. Lo studio ha previsto la possibilità di modificare la dose, non solo all’inizio della randomizzazione ma anche durante il follow-up, da 60 mg a 30 mg in base alla presenza di uno o più fattori di rischio quali, ad esempio, clearance della creatinina ( CrCL ) compresa tra 30 e 50 mL/min, peso corporeo uguale o inferiore a 60 kg, o uso concomitante di determinati inibitori della glicoproteina P.
I risultati del sottogruppo di pazienti a rischio sono stati coerenti con quelli del gruppo principale, ottenendo un ottimo bilanciamento tra il profilo di efficacia nella prevenzione dell’ictus e degli eventi embolici sistemici e la sicurezza, con la riduzione fino al 50% dei sanguinamenti maggiori e intracranici.

Nello studio ENGAGE AF-TIMI 48 Edoxaban in monosomministrazione giornaliera ha dimostrato una efficacia comparabile al Warfarin sull’incidenza di ictus ed embolia sistemica ( 1.18% con Edoxaban 60 mg vs 1.50% con Warfarin ogni anno; hazard ratio [ HR ] 0.79; intervallo di confidenza [ IC ] 97.5%: 0.63; 0.99; p inferiore a 0.001 ) e superiore sicurezza, riducendo significativamente i sanguinamenti maggiori ( rispettivamente 2.75% vs. 3.43% ogni anno; HR=0.80; IC 95%: 0.71; 0.91; p inferiore a 0.001 ), in un’ampia popolazione di pazienti affetti da fibrillazione atriale non-valvolare.

Studio Hokusai-VTE: Edoxaban versus Warfarin nelle recidive di tromboembolismo venoso

Lo studio Hokusai-VTE ha valutato, su un totale di 8.292 pazienti, l’efficacia di Edoxaban in monosomministrazione giornaliera nel trattamento e nella prevenzione delle recidive di tromboembolismo venoso, compresa quindi l’embolia polmonare, che risulta essere la terza emergenza cardiovascolare dopo sindrome coronarica acuta e ictus, con notevole impatto in termini di morbilità e mortalità, prevalentemente nelle prime ore dall’episodio.

Grazie al lead-in di Eparina, lo studio ha permesso una maggiore aderenza alle linee guida, arruolando anche il numero maggiore di pazienti a più alto rischio.
In particolare nei pazienti con grave embolia polmonare, con valori del biomarker NT-proBNP maggiore o uguale a 500 pg/mL, si è ottenuta una riduzione delle recidive di tromboembolia venosa di circa il 50%, con una contemporanea riduzione statisticamente significativa di sanguinamenti clinicamente rilevanti, con un risultato di 7.9% rispetto al 12.8% del Warfarin ( Coumadin ).

Lo studio Hokusai-VTE ha dimostrato che Edoxaban riduce efficacemente le recidive sintomatiche di tromboembolismo venoso, inclusi il rischio di trombosi venosa profonda e di embolia polmonare fatale e non-fatale, in un’ampia popolazione di pazienti ( 3.2% con Edoxaban 60 mg rispetto al 3.5% dei pazienti con Warfarin; HR 0.89; IC 95%: 0.70; 1.13; p inferiore a 0.001 ).
Edoxaban ha anche mostrato una significativa riduzione del 19% dei sanguinamenti clinicamente rilevanti rispetto al Warfarin nei pazienti affetti da tromboembolismo venoso ( rispettivamente 8.5% vs 10.3% dei pazienti; HR 0.81; IC 95%: 0.71; 0.94; p = 0.004 ). ( Xagena_2015 )

Fonte: Daiichi Sankyo, 2015

Xagena_Medicina_2015