Efficacia di Rivaroxaban associato ad Acido Acetilsalicilico nei pazienti con malattia aterosclerotica stabile: studio COMPASS
Rivaroxaban ( Xarelto ) a basso dosaggio e Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) sembra essere un approccio efficace per migliorare gli outcome nei pazienti con malattia aterosclerotica stabile.
Queste sono le conclusioni dello studio multicentrico internazionale COMPASS.
COMPASS, uno studio in doppio cieco, randomizzato e controllato, aveva come obiettivo primario quello di determinare se Rivaroxaban al dosaggio di 2.5 mg BID ( due volte al giorno ) in associazione ad Acido Acetilsalicilico 100 mg, o Rivaroxaban da solo al dosaggio di 5 mg BID, potesse ridurre il rischio di infarto miocardico, ictus o mortalità cardiovascolare rispetto al solo Acido Acetilsalicilico 100 mg nei pazienti affetti da coronaropatia ( CAD ) o arteriopatia periferica ( PAD ) che non assumessero duplice terapia antiaggregante.
L'endpoint primario di sicurezza, basato sui criteri modificati dell’International Society on Thrombosis and Haemostasis ( ISTH ), era un composito di eventi emorragici fatali, sanguinamenti sintomatici in un organo critico, sanguinamenti in sede chirurgica che richiedessero il re-intervento e sanguinamenti che potessero indurre al ricovero o richiedessero il ricorso al Pronto soccorso.
Gli endpoint secondari dello studio erano un composito di morte per cause coronariche o cardiovascolari, infarto miocardico, ictus ischemico o ischemia dell’arto e la valutazione della mortalità per ogni causa.
Lo studio COMPASS ha arruolato circa 27.000 pazienti in oltre 600 Centri di 33 Paesi nel mondo.
L’associazione Rivaroxaban 2.5 mg BID e Acido Acetilsalicilico, rispetto al solo Acido Acetilsalicilico, ha prodotto una riduzione dell’endpoint primario nel corso di un periodo di follow-up medio di 23 mesi ( 4.1% versus 5.4%; hazard ratio, HR=0.76; P inferiore a 0.001 ).
Oltre a ridurre l’incidenza dell’endpoint primario rispetto al solo Acido Acetilsalicilico, l'associazione con Rivaroxaban ha ridotto in modo significativo anche la mortalità per tutte le cause ( 3.4% versus 4.1%; HR=0.82; P = 0.01 ) e gli altri outcome secondari.
La monoterapia con Rivaroxaban non ha mostrato alcun vantaggio rispetto al solo Acido Acetilsalicilico; il trattamento con Rivaroxaban 5 mg BID non solo non è risultato associato ad alcuna riduzione significativa dell’outcome primario ( 4.9% versus 5.4%; HR=0.90; P = 0.12 ), ma ha determinato un aumento significativo dei sanguinamenti maggiori ( 2.8% versus 1.9%; HR=1.51; P inferiore a 0.001 ).
Questi risultati hanno mostrato un’efficacia e una superiorità della combinazione di Rivaroxaban e Acido Acetilsalicilico, rispetto al solo Acido Acetilsalicilico riguardo all’outcome primario dello studio.
Questo ha portato alla chiusura anticipata dello studio dopo solamente 23 mesi dall'inizio.
Il miglioramento dell’efficacia ottenuta con l’aggiunta di Rivaroxaban ha prodotto un aumento dei sanguinamenti maggiori ( 3.1% versus 1.9%; HR=1.70; P inferiore a 0.001 ), ma senza alcuna differenza nei sanguinamenti fatali, nelle emorragie intracraniche o nei sanguinamenti sintomatici in organi critici.
Il beneficio clinico netto è risultato a favore del braccio Rivaroxaban 2.5 BID più Acido Acetilsalicilico versus il solo Acido Acetilsalicilico ( 4.7% vs 5.9%; HR=0.80; P inferiore a 0.001 ).
In conclusione, lo studio COMPASS ha dimostrato che il basso dosaggio di Rivaroxaban ( 2.5 mg BID ) in associazione ad Acido Acetilsalicilico riduce gli eventi cardiovascolari e la mortalità totale, cardiovascolare e coronarica nei pazienti con coronaropatia stabile e/o arteriopatia periferica; di contro un incremento degli eventi emorragici maggiori non-fatali. ( Xagena_2017 )
Fonte: Congresso ESC ( European Society of Cardiology ), 2017
Xagena_Medicina_2017